Criticità ed effetti applicativi sul personale della Polizia di Stato della legge nr.122/2010

37

Ultimo aggiornamento 08/07/2013

Il SIULP e le altre sigle sindacali del cartello, hanno chiesto al Capo della Polizia, Prefetto Antonio Manganelli, un incontro urgente per discutere su tematiche, importanti e urgenti, quali l’imposizione del tetto salariale per il triennio 2011-2013 previsto dalla manovra correttiva. Di seguito riportiamo la lettera: “Oggetto: Criticità ed effetti applicativi sul personale della Polizia di Stato della legge nr.122/2010 riguardante la manovra finanziaria correttiva e di stabilizzazione dei conti pubblici.- – Richiesta d’incontro.- Signor Capo della Polizia, come noto il 24 novembre scorso, presso il Dipartimento della P.S., come sollecitato dal cartello sindacale, si è svolto l’incontro con il Ministro dell’Interno on. Roberto Maroni, per verificare la disponibilità del Governo a dare concreta attuazione agli impegni assunti dopo l’emanazione del decreto legge nr.78/2010 relativo alla manovra finanziaria correttiva e di stabilizzazione dei conti pubblici e fino alla sua conversione nella legge nr.122/2010 e, tra l’altro, ribaditi e circostanziati anche successivamente, in occasione della sottoscrizione del contratto collettivo nazionale del Comparto Sicurezza e Difesa biennio economico 2008/2009. In tale occasione il Ministro dell’interno, si impegnò a presentare, entro la fine dell’anno, un emendamento governativo che avrebbe dovuto recepire e tradurre in norma i contenuti degli ordini del giorno approvati durante la conversione in legge della manovra correttiva, cosi escludendo una serie di voci stipendiali ed accessorie dal tetto retributivo di cui all’articolo 9, comma 1 della predetta legge. Il Ministro dell’interno, si impegnò, altresì, a porre in essere tutte le azioni possibili per ottenere un finanziamento aggiuntivo da destinare al fondo perequativo di 80 milioni di euro di cui all’articolo 8, comma 11 bis della manovra, per completare il riconoscimento economico delle promozioni e degli adeguamenti retributivi nel triennio 2011 – 2013. Infine, il Ministro si impegnò a sollecitare l’immediata apertura di un tavolo tecnico presso il Dipartimento per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione per dare rapido impulso all’istituzione di forme di previdenza complementare per gli appartenenti al Comparto ed a fornire per gli stessi la corretta interpretazione dell’art 12 della legge 122/2010, con la previsione di esclusione dell’applicazione della finestra mobile di uscita per l’accesso alle pensioni d’anzianità e vecchiaia con slittamento di dodici mesi della percezione del relativo trattamento previdenziale. Ebbene, fino ad oggi nessuno di questi impegni si è realizzato e neppure risulta che sia in fase di attuazione. Pertanto, il giudizio marcatamente negativo e la perdita di credibilità che le scriventi organizzazioni sindacali e gli operatori della sicurezza hanno maturato nei confronti dell’intera compagine governativa appare scontato e costituirà il presupposto fondante dell’avvio di una campagna di mobilitazione e di contrasto alla politica governativa sulla sicurezza. Al di là delle responsabilità politiche, il generale clima d’incertezza e di precarietà applicativa già in atto con l’inizio del corrente anno e gli effetti che la manovra correttiva produrrà sull’intero apparato e sul “sistema sicurezza” del Paese, con pesantissime ricadute sul livello gestionale del Dipartimento della P.S. e sul personale, non possono essere interpretati dal vertice amministrativo con un atteggiamento da “super partes” che rischia di essere percepito come neutrale indifferenza o, peggio, come tacita od omissiva connivenza con il livello politico del Dipartimento della P.S. Premesso ciò, al fine di fare una valutazione complessiva della situazione, dei possibili effetti materiali già in atto, delle possibili prospettive future ed eventualmente dei tempi necessari per la realizzazione degli impegni assunti, nonché sullo stato di attuazione del decreto interministeriale di ripartizione delle risorse di cui all’art 8 comma 11, Le chiediamo un incontro che, considerate le problematiche in discussione, come Lei converrà riveste carattere di particolare urgenza. In attesa di cortese riscontro cogliamo l’occasione per esprimerle sentimenti di viva cordialità.”

Advertisement