POLIZIA: SIULP organizzazione servizi di sicurezza improvvisati e a rischio.

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    Ultimo aggiornamento 02/07/2014

    I tagli scellerati operati dai vari governi, in particolare quelli che hanno inciso sul turn-over del personale insieme, ad una gestione sempre più condizionata dalla logica dell’apparire più che dell’essere sta mettendo a serio rischio la sicurezza dei cittadini e il controllo delle città.

    E’ da tempo che denunciamo l’incapacità del sistema sicurezza di far fronte all’arroganza della criminalità che la fa sempre più da padrona per effetto dell’invecchiamento veloce degli addetti alle Forze di Polizia, per il blocco del turn-over che non consente il necessario ricambio e per gli oltre 4 miliardi di tagli che hanno messo in ginocchio la sicurezza per mancanza di mezzi, strumenti e risorse.

    A tutto questo, come se non bastasse, oggi si aggiunge anche una pianificazione distante dalle esigenze reali di sicurezza dei cittadini e dei territori finalizzata , in modo maniacale, a creare solo caroselli di immagine che non producono nessun contrasto effettivo contro il dilagare del crimine.

    Lo afferma Felice Romano, Segretario generale del Siulp, in una nota nella quale commentando la scelta del Dipartimento di utilizzare i colleghi dei Reparti mobili, come singole unità e non come squadre (almeno 9 unità) come richiede la loro specificità e la normativa che li disciplina, che oramai siamo alla “macedonia” atteso che alla “frutta” come si suol dire ci siamo già da tempo.

    Nell’esprimere vicinanza ai colleghi dei Reparti mobili e l’impegno del Sindacato affinché i loro diritti non vengano annullati o calpestati, Romano sottolinea come ormai la misura sia colma e il Dipartimento si dovrà assumere le proprie responsabilità per le scelte bizzarre e inconcludenti che ha preannunciato.

    Inviare il 50% dei poliziotti che usciranno dalle Scuole d’istruzione, che sono la metà di quelli che abbiamo perso l’anno scorso, risorse giovani e qualificate proprio per il controllo del territorio e per il contrasto alla criminalità, ai soli Reparti Prevenzione Crimine che, nonostante le professionalità esistenti e l’abnegazione dei colleghi non riescono, per la loro particolare natura e organizzazione, a lavorare per più di tre ore a turno, escluse le fasce serali e notturne, è veramente una cosa incomprensibile e deleteria.

    Questi colleghi, sottolinea Romano, per effetto dei tagli scellerati e considerato che insistono solo su alcune realtà, sono costretti ad iniziare il lavoro nella sede di appartenenza, raggiungere la località dove devono espletare il servizio e, non potendo fare straordinario, entro le sei ore di turno devono far rientro nella propria sede. Ecco perché su un turno di 6 ore, quando va bene, il loro apporto nel contrasto al crimine si racchiude al massimo in 3 ore.

    Parimenti scellerata, mentre Questure e Commissariati sono ormai in eutanasia per mancanza di uomini e autovetture, è la scelta di attribuire 200 autovetture nuove ai soli Reparti Prevenzione Crimine che, ad oggi, sono gli unici a non avere problemi di autovetture a differenza delle Questure e dei Commissariati e non per ultimo della Stradale che in alcune regioni, come la Calabria e la Sardegna, sono completamente appiedati anche su grosse arterie di comunicazione che sono dello stesso rango autostradale.

    Ecco perché, conclude il leader del Siulp, mandare i giovani Agenti ai Reparti Prevenzione Crimine e utilizzare i colleghi del Reparto Mobile come rinforzi estivi per le località balneari è uno sconcio intollerabile che annulla ogni professionalità nella Polizia di Stato creando una vera e propria “macedonia” in cui tutti fanno tutto senza alcuna professionalità e senza nemmeno recuperare, come il caso dei Reparti Mobili, le energie necessarie per riprendere la loro specifica e delicata attività fra poco meno di 50 giorni.

    Se questo è il nuovo che avanza il SIULP si opporrà con tutte le proprie forze contro le operazioni di facciata, utili solo alla politica e non alla sicurezza dei cittadini e contro la massificazione delle professionalità e dell’annullamento dei diritti contrattuali ed economici dei poliziotti.

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